Con infertilità maschile si intende una ridotta o assente capacità riproduttiva, spesso dovuta ad una insufficiente produzione di spermatozoi. In medicina, si distingue tra infertilità primaria o secondaria, nel caso in cui sia insorta dopo un precedente periodo di fertilità. Questa problematica riguarda circa il 5-10% dei maschi adulti, ed è una problematica in incremento. Inoltre bisogna considerare che da qualche decennio le coppie cercano figli in età sempre più adulta e questo comporta anche un aumento del rischio di “infertilità di coppia”, quella cioè le cui cause sono equamente divise al 50% tra uomini e donne.
Tra le principali cause di infertilità maschile e motivo di una diagnosi tardiva di patologie dei genitali maschili sono la mancanza di prevenzione primaria (quella volta cioè a preservare lo stato di salute in individui sani) tra i giovani uomini per assenza di controlli medici in età pre e post-pubertà (le cosiddetta età dello sviluppo), l’assenza oggi della visita di leva militare (che anni fa permetteva invece di individuare problematiche perché tutti vi si sottoponevano) e, come nel caso di molte patologie a carico anche di altri organi, errati stili di vita (attitudine al fumo, sedentarietà, alimentazione scorretta, eccessivo consumo di alcol, etc.).
Sono diverse le cause che possono portare all’infertilità maschile: alcune hanno carattere endocrinologico (patologie dell’ipotalamo e dell’ipofisi), ci sono poi le cause testicolari (testicoli ritenuti, infezioni, traumi, varicocele) e post testicolari (ostruzione delle vie seminali) o ancora genetiche (come la sindrome di Klinefelter: cariotipo 47XXY), tossiche (uso di pesticidi, stili di vita errati, fumo, alcool, droghe) o infine fisiche (esposizione a radiazioni ionizzanti).
Come individuare precocemente problematiche e prevenire molte di queste patologie? È fortemente consigliato sottoporsi una visita andrologica in età pre pubere o comunque entro i 20 anni, effettuando se lo Specialista lo ritiene necessario anche alcuni test di laboratorio e strumentali,
La terapia medica o chirurgica mini invasiva può risolvere in molti casi l’infertilità o ridurne le conseguenze nel tempo. È il caso ad esempio del varicocele (un’anomala dilatazione varicosa delle vene dei testicoli) che è la più frequente causa di infertilità maschile: se viene corretto in età giovanile spesso evita conseguenze in età adulta. Minori risultati positivi si ottengono se invece la correzione avviene da adulti.
È importante inoltre accennare al fatto che, dopo la diagnosi, si può ricorrere alla conservazione del seme e all’inseminazione in vitro FIVET in situazioni particolari oppure ricorrere al prelievo di spermatozoi in altre parti dell’apparato riproduttivo (procedura detta ICSI).
In conclusione si può dire che la visita andrologica è il modo migliore di valutare la salute dei genitali maschili, da eseguire sia in età scolare che adulta, al fine di prevenire o curare molte patologie in fase iniziale, senza conseguenze future.
Dr. Mauro Tasso, Specialista in Urologia e Andrologia e in Oncologia, consulente LARC VENEZIA
(Articolo tratto da Il Monitore Medico n.4/2021)