Dopo un intervento di cataratta, in alcune persone si può verificare un nuovo “annebbiamento della vista”: parliamo in questo caso di fibrosi capsulare, chiamata comunemente cataratta secondaria. Si tratta di una patologia per la quale, negli ultimi anni, è stata sviluppata una soluzione di trattamento che sfrutta i vantaggi del laser, la capsulotomia YAG laser che evita così il ricorso a un nuovo intervento chirurgico.

A cosa è dovuta la cataratta secondaria? Questo peggioramento della vista è causato dall’opacizzazione della capsula posteriore, cioè del tessuto trasparente che avvolgeva il cristallino e che in seguito all’intervento di cataratta permette al nuovo cristallino artificiale di mantenere la sua posizione.

L’opacizzazione di questo involucro è responsabile di un calo dell’acuità visiva e di una difficoltà di controllo del fondo oculare. Questa problematica è abbastanza diffusa nelle persone che hanno subito un intervento di cataratta ed è più frequente nei primi tempi dopo l’operazione, tanto che la maggior parte dei casi si verifica entro un anno.

Fino a qualche tempo fa, era necessario un nuovo intervento chirurgico per risolvere il problema. Oggi invece è possibile utilizzare una tecnologia laser sicura, veloce e indolore per restituire trasparenza alla capsula posteriore.

CAPSULOTOMIA YAG LASER

Il trattamento laser per la capsula posteriore è denominato capsulotomia con YAG laser e viene effettuata in ambulatorio: il paziente è seduto davanti al laser, che ha la funzione di rimuovere l’opacità creata da alcune cellule che proliferano sulla superficie della capsula.

Il trattamento non è invasivo né doloroso e dura pochi secondi: al paziente viene somministrata un’anestesia oculare locale con un collirio. Generalmente è necessaria una sola seduta per eliminare il problema e, se non ci sono altre patologie oculari, la visione migliora quasi istantaneamente.

Dopo il trattamento, è possibile tornare rapidamente alle normali attività. Rischi e complicanze dell’intervento di cataratta secondaria tramite capsulotomia con laser YAG sono infatti molto limitati: può presentarsi infiammazione intraoculare, da trattare con colliri a base cortisonica sotto il controllo dell’oculista, solo in casi rari possono subentrare invece problematiche più serie.

Proprio per limitare il rischio di complicanze, è molto importante intervenire tempestivamente una volta che la fibrosi capsulare è stata diagnosticata: il laser infatti dà i risultati migliori se la patologia non è troppo avanzata.

Presso il Gruppo LARC, la capsulotomia è disponibile nella sede di Corso Venezia, sia privatamente che in convenzione SSN. Per info e prenotazioni, telefonare al nr. 011.0341777 o rivolgersi direttamente in sede.