Nel 2015, presso il Gruppo LARC sono state svolte circa 700 operazioni chirurgiche di catarratta in regime ambulatoriale in day surgery. Tale malattia, secondo le statistiche, è fortemente diffusa e colpisce in Europa oltre la metà delle persone di età superiore ai 65 anni. Ora è possibile operare la cataratta allo stadio iniziale.
Se negli ultimi decenni l’innovazione medico‐chirurgica ha rivoluzionato il trattamento della cataratta, con nuovi materiali e tecniche che rendono l’intervento meno invasivo senza necessità di anestesia totale né di ricovero, ora la ricerca ha compiuto ulteriori passi avanti, con l’indicazione chirurgica prima del manifestarsi dei tipici fastidi visivi che la cataratta comporta, cioè proprio quando si trova la cataratta allo stadio iniziale.
La cataratta, termine con cui si indica l’opacità del cristallino, è una patologia propria dell’invecchiamento (anche se lesioni dell’occhio, diabete e predisposizione familiare possono favorirne l’insorgenza anche in giovane età) e costituisce la maggior parte della chirurgia oculare. Il suo trattamento prevede l’asportazione parziale del cristallino (la piccola lente naturale situata dietro l’iride) e l’introduzione di una lente intraoculare artificiale che lo sostituisca e permetta una visione nitida. Caratteristica della malattia è infatti il progressivo peggioramento della vista, che risulta offuscata e via via sempre più difficile in condizioni di scarsa illuminazione, con un graduale peggioramento anche di eventuali altre patologie visive da cui il paziente è già affetto (ad esempio miopia, ipermetropia, presbiopia e astigmatismo).
Recenti studi hanno evidenziato che non è necessario aspettare che questi sintomi siano evidenti e la visione compromessa per intervenire: la cataratta può essere trattata con successo ai suoi albori, in genere in pazienti di età superiore ai 50 anni che già accusano altri problemi di vista. I nuovi mezzi diagnostici e la prassi sempre più diffusa di un’analisi approfondita del cristallino naturale dell’ occhio hanno evidenziato che molti dei pazienti tra i 50 e i 60 anni, pur non accusando ancora i sintomi della malattia, presentano già dei cristallini non del tutto trasparenti ma con qualche opacizzazione. Questa problematica viene definita “sindrome del cristallino disfunzionale”. L’intervento anticipato è in questi casi la soluzione ideale per evitare l’insorgere della malattia e il peggioramento delle patologie visive del paziente.
Dr.ssa Patrizia Catellino, specialista in Oftalmologia – articolo tratto da Il Monitore Medico 1/2016